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Il contesto

Arezzo si colloca tra le migliori dieci province italiane per ricchezza prodotta dalla cultura. Quest’ultimo risultato, particolarmente significativo, è stato raggiunto grazie all’intreccio tra bellezza, cultura, innovazione, saperi artigiani e manifattura, fattore che ha saputo sostenere il made in Italy e restituire all’economia di Arezzo una qualche prospettiva al di là della crisi.

Ad Arezzo, infatti, il valore aggiunto creato dalla cultura è tra i più alti d’Italia: l’8,4% della ricchezza complessiva del sistema economico locale (6,0% media italiana, dati 2022). E sempre la cultura impiega l’8,9% del totale degli occupati dell’intera provincia (6,1% media italiana, dati 2022). Arezzo, oltre comparire tra le eccellenze distrettuali fortemente orientate ai mercati esteri grazie all’estro creativo del made in Italy che caratterizza la nostra provincia, si evidenzia per un 5,4% di valore aggiunto generato dalle attività Creative Driven (si tratta del manifatturiero detto “evoluto” e dell’artigianato artistico che impiegano sempre più professionisti creativi, come designer o architetti, nonché nuove tecnologie) che garantiscono anche il 6,2% dell’occupazione. Il contributo maggiore arriva dalle industrie creative (architettura, comunicazione e branding, design e produzione di stile, artigianato) con circa il 77% del valore aggiunto del settore. Tra le industrie creative è inoltre da sottolineare il ruolo di primo piano esercitato da design e produzione di stile, ambito che da solo genera il 64,8% del valore aggiunto del settore. Non a caso Arezzo è famosa nel mondo per le produzioni di oro, mobilio e moda.

Soprattutto questi ultimi dati dimostrano come l’istituto, con tutti i suoi indirizzi, operi in ambiti che possono considerarsi strategici per la realtà territoriale aretina.